Home Flash News Elezioni, Cacciari: 'Sputare sangue? Può essere amichevole ma non in campagna elettorale'

Elezioni, Cacciari: 'Sputare sangue? Può essere amichevole ma non in campagna elettorale'

Elezioni, Cacciari: 'Sputare sangue? Può essere amichevole ma non in campagna elettorale'

(Adnkronos) – Continua fra toni esacerbati la campagna elettorale con l’ultimo botta e risposta tra il governatore della Puglia, Michele Emiliano e la leader di Fdi Giorgia Meloni che ha criticato quanto affermato da Emiliano, in chiusura del suo dibattito elettorale dal palco del Pd, a proposito del fatto che la destra dovrà “sputare sangue” prima di avere successo in Puglia. “Lo ha detto sul serio? Sputare sangue? Questa è una campagna elettorale in cui non c’è assolutamente niente, promesse insensate da una parte e dall’altra, prive di qualunque copertura e di qualunque buon senso economico e finanziario”, interviene con l’Adnkronos il filosofo Massimo Cacciari, ex professore ordinario di Estetica e sindaco di Venezia, che senza mezzi termini afferma: “Sparano cazzate e a volte sproloquiano anche con battute infelici. Ma per carità. Non seguo assolutamente nulla di questa campagna elettorale. E’ una cosa penosa”.  

“Sputare sangue – spiega – è una espressione che può avere sicuramente un uso ironico ed è una metafora che può essere usata anche ridendo tra amici: ‘Ti farò sputare sangue per vincerti a tennis domani’. Quindi dal punto di vista del dizionario non c’è dubbio che l’espressione può avere un senso addirittura amichevole – osserva – Ma bisogna vedere il contesto in cui è stata detta. In una campagna elettorale, priva di ogni consenso in cui si demonizza ogni vicenda in modo visibile, forse è una espressione non da usare”. “E vorrei aggiungere – conclude – che è la stampa a dover fare sputare sangue a tutti i concorrenti di questa campagna facendogli capire l’insensatezza dei loro programmi, l’insensatezza delle loro promesse. E la volgarità dei toni che usano. Questo – conclude – sarebbe un bel mestiere da parte vostra invece di andarci dietro”. (di Roberta Lanzara)