(Adnkronos) – “Per noi pediatri di famiglia il Covid, al di là delle polmoniti interstiziali bilaterali, ha rappresentato crisi d’ansia, momenti di depressione, tentativi suicidari e fenomeni isolamento sociale. Come pediatri abbiamo toccato con mano sul territorio quanto questi adolescenti, in questi anni di pandemia, abbiano subito e avuto difficoltà a interfacciassi con i coetanei, accentuando un altro problema che guardiamo con particolare attenzione: il fenomeno del cyberbullismo e dell’uso scorretto delle tecnologie digitali”. Così Antonio D’Avino, presidente Federazione italiana medici pediatri (Fimp), nel suo intervento oggi al ministero della Salute agli Stati generali della pediatria 2023, promossi dalla Società italiana di pediatria (Sip).
“Credo – spiega D’Avino – che sia ovviamente fondamentale partire dai primi 1.000 giorni di vita, la nostra mission è la prevenzione e promozione dei corretti stili di vita”. Ma “ci vuole anche una particolare attenzione all’adolescenza – precisa – Come Fimp abbiamo iniziato degli studi che hanno dimostrato quanto insegnare ai genitori a divezzare un bambino con la dieta mediterranea abbia cambiato le abitudini alimentari della famiglia”.
Tornando agli adolescenti, il presidente Fimp ritiene che “devono essere aiutati da tutti coloro che possono a vere un ruolo nella loro crescita. Il setting scolastico è importantissimo, gli amici, ma è la famiglia che dovrebbe tornare ad avere un ruolo centrale, ruolo che ultimamente è stato un po’ delegato. Attraverso i genitori, i nonni, la famiglia, nucleo fondante, bambini e adolescenti possono essere aiutati a comprendere l’importanza di certi concetti”.
Sulle diseguaglianze sociali, “vogliamo fortemente – aggiunge D’Avino – che la Legge 833 del 1978, che ha fondato il Servizio sanitario nazionale e ha sancito i principi di uguaglianza equità e solidarietà, venga riconsiderata. Come medici delle cure primarie, siamo convinti che il rapporto fiduciario e la capillarità degli studi professionali sia fondamentale perché, in questo momento in modo particolare, determinate azioni di prevenzione e di educazione sanitarie possano raggiungere l’obiettivo”.
Sempre a proposito di temi attuali, “l’articolo 116 della Costituzione – ricorda il presidente Fimp – apre il grande capitolo dell’autonomia differenziata, ma l’articolo 32 prevede in modo molto chiaro che la Repubblica tuteli la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. Comprendo che in questo momento si stiano affrontando tematiche a livello governativo in una certa direzione – osserva – ma come mondo sanitario dobbiamo dire soprattutto quello che potrebbe succedere se aumentassero queste disuguaglianza. Credo che tutte le azioni in campo devono andare nella direzione della tutela della salute dell’individuo e della collettività, nel pieno rispetto dell’articolo 32” della Costituzione.
Favorevole all’estensione del servizio pediatrico ai 18 anni, D’Avino ricorda che “l’obiettivo della pediatria di famiglia è di collaborare, nell’ottica della multidisciplinarità e moltiprofessinalità, perché i due principi fondanti del decreto 77 sul riordino dell’assistenza territoriale siano basati sull’innovazione e sulla flessibilità dei modelli organizzativi”.