(Adnkronos) – “La recente indagine di Doxa Pharma sulla Bpco ha dimostrato che è aumentata l’attenzione per le patologie respiratorie. Probabilmente questo fenomeno è da attribuire al fatto che durante la pandemia da Covid i sintomi e le alterazioni da attenzionare erano focalizzati sull’apparato respiratorio. Questa situazione ha portato la problematica respiratoria a essere maggiormente attenzionata, anche nella fase attuale. Con la conseguenza che il paziente si rivolge al proprio medico o allo specialista per avere delle informazioni più dettagliate”. Lo ha detto Pierachille Santus, professore di Malattie respiratorie all’università degli studi di Milano e direttore dell’Unità operativa complessa di Pneumologia dell’ospedale Luigi Sacco di Milano, in occasione della conferenza stampa organizzata a Milano da Gsk, nel corso della quale sono stati presentati i risultati dell’indagine condotta da Doxa Pharma, che ha coinvolto 100 pneumologi, riguardante il tema della bronco-pneumopatia cronico ostruttiva.
“Un altro aspetto importante emerso da questa indagine è che le donne sono più attente rispetto agli uomini sia alla questione della malattia e quindi all’importanza di arrivare ad una diagnosi, ma soprattutto alla corretta e costante cura. È un dato estremamente interessante e importante – sottolinea l’esperto – che credo ponga un focus sul fatto che le donne sono un chiaro esempio da seguire per gli uomini”.
“La broncopneumopatia cronica ostruttiva è una patologia cronica che interessa le vie aeree e il parenchima polmonare e potrebbe essere riassunta con il termine di enfisema polmonare – aggiunge Santus – È una malattia legata al fumo di sigaretta nella stragrande maggioranza dei casi ed è caratterizzata da una alterazione fisiopatologica legata all’ostruzione delle vie aeree e all’iperinsufflazione polmonare, ovvero a un accumulo di aria che rende difficoltosa la respirazione e i movimenti del polmoni. I sintomi caratteristici sono la dispnea, che ha un andamento progressivo nel tempo, tosse e catarro, tutti presenti in modo cronico. La strategia di trattamento d’elezione prevede innanzitutto che si arrivi a una diagnosi più precocemente possibile e iniziare da subito una terapia inalatoria. Oggi – rimarca l’esperto – abbiamo la possibilità di avere a disposizione delle terapie molto efficaci, con bassi effetti collaterali, in grado di controllare i sintomi e soprattutto di ridurre la quota di riacutizzazioni bronchitiche, di ospedalizzazioni e la mortalità”. È “chiaro ed evidente che quanto prima si inizia la terapia, tanto maggiore sarà il beneficio che si possa ottenere”, conclude.