(Adnkronos) – “A differenza di molte altre patologie rare, la colangite biliare primitiva può essere adeguatamente tenuta sotto controllo attraverso le terapie oggi disponibili. Pertanto, appare necessaria una diagnosi precoce per consentire una presa in carico tempestiva. A tal fine, è indispensabile una stretta collaborazione tra i diversi specialisti – a partire dai medici di medicina generale – senza trascurare l’importante contributo che può essere offerto dalle associazioni dei pazienti di riferimento”. Lo ha detto il senatore Ignazio Zullo (Fdi) della X Commissione Affari sociali. intervenendo alla conferenza stampa nella sala Nassirya del Senato durante la quale è stato presentato ‘Colangite biliare primitiva (Pbc). Best practice italiane: la storia dei protagonisti’, volume che racconta le singole esperienze territoriali realizzate nell’ambito della gestione della patologia che in Italia colpisce circa 20mila persone, in particolare donne tra 40 e 60 anni.
“Noi dobbiamo passare dalla fase della cura alla fase della medicina di prevenzione, di diagnosi precoce, di promozione della salute, ma anche di medicina predittiva – ha poi aggiunto Zullo – Prendiamo l’esempio del test di rilevazione e misura degli anticorpi anti-mitocondrio (Ama)”, che può essere richiesto come sostegno diagnostico della colangite biliare primitiva: “E’ un esame di laboratorio molto facile da seguire. Tuttavia, non tutti i medici conoscono l’importanza di questo esame e quali sono gli approfondimenti da mettere in campo quando i valori di riferimento degli anticorpi anti-mitocondrio superano i limiti”.
Compito delle istituzioni, secondo Zullo, “è stare al fianco e migliorare il lavoro di chi opera sul campo, quindi la scienza, e sostenere i pazienti che soffrono, capire quali sono i loro bisogni e rispondere con le migliore pratiche”. Quindi, “adottare quei provvedimenti che tendono a migliorare l’efficienza del Servizio sanitario nazionale e la qualità della spesa, perché molto spesso si spende inappropriatamente. Faccio un esempio: se la Pbc non viene curata precocemente, la patologia porta al trapianto che però ha un costo”. Invece le “cure precoci – ha rimarcato il senatore – oltre a salvare una persona, ci consentono di risparmiare. Questo è l’esempio di come noi dovremmo riformare e ristrutturare il nostro Servizio sanitario nazionale”.