Home Sports Com’è triste la vita dei procuratori al tempo del Covid

Com’è triste la vita dei procuratori al tempo del Covid

Com’è triste la vita dei procuratori al tempo del Covid

“Quest’anno ho chiuso il 70% in meno delle operazioni che avevo completato l’anno scorso. Per non parlare delle intermediazioni dall’estero: in questo gennaio sono riuscito a farne appena una. Ben quattro invece mi sono saltate per mancanza di liquidità dei club. Tutte le società erano in crisi e nessuna voleva tirare fuori un euro…” Mastica amaro uno dei tanti operatori del calciomercato nostrano nel commentare l’ultima sessione di trattative. “Il peggior calciomercato degli ultimi 25 anni. Zero movimenti seri e operazioni vere. Una perdita di tempo!” gli fa eco un intermediario sulla breccia da alcuni decenni. Il piatto piange, inutile nasconderlo. Basti pensare al fatto che big come Juventus, Inter e Napoli hanno realizzato zero acquisti.

A testimonianza dell’aria che tirava va aggiunta un’ultima clamorosa testimonianza: “Ho proposto a tutti un attaccante che qualche anno fa vinceva la Premier League. Un giocatore di prima fascia libero da vincoli contrattuali. C’era da pagare solo lo stipendio per 6 mesi. Fino all’anno scorso prima del Covid-19 avrei avuto la fila e mi sarei accaparrato una commissione milionaria. Adesso invece il ragazzo è rimasto fermo al palo…”. Verrebbe da pensare all’ex Chelsea e Atletico Madrid Diego Costa. Sarà davvero lui il mister X? Chi lo sa. L’unica certezza è come sia diventata dura la vita di agenti e intermediari di questi tempi. Il calcio non è più il paese dei balocchi e dei guadagni facili. D’altronde senza soldi non si cantano messe…