Home Politics Più vaccinati che dosi. Che stranezza la campagna di De Luca

Più vaccinati che dosi. Che stranezza la campagna di De Luca

Più vaccinati che dosi. Che stranezza la campagna di De Luca

di Francesco Floris

Un errore? ovvio. La matematica non è un’opinione e quindi è impossibile che la Regione Campania abbia effettuato 68.138 somministrazioni del vaccino Pfizer-BioNTech avendoo ricevuto “solo” 67.020 dosi. Il 101,7%. Eppure questo risulta fin da domenica sera dall’applicazione governativa (vedi screen) che dovrebbe tracciare in tempo reale numero di dosi e numero di vaccinati e che ogni giorno è il principale strumento di stampa e politica regionale per fare la classifica delle regioni più performanti durante la campagna vaccinale e da contrapporre o quelle “peggiori”.

La Regione governata da Vincenzo De Luca è stabilmente in testa. Nel “gruppo dei migliori” si direbbe mutando l’espressione dal gergo ciclistico. Fin troppo. Dentro la metafora è come se la Campania avesse vinto un gran premio della montagna scalando vette più alte di quelle realmente esistenti. Certo, che De Luca facesse miracoli è cosa nota ma nessuno credeva che potesse applicare le sue doti anche all’aritmetica. Non c’è altra spiegazione. O forse una soltanto ma che arriva dalla satira, non dalla politica o dalla scienza. Qualcuno – come direbbe Crozza imitando il presidente della Regione – si deve essere “arrubbato” delle dosi di vaccino Pfizer. Poca roba: un 1 per cento in più.

Ciò che invece è più probabile, nel mondo vero, è che la Campania abbia spinto sin da subito la campagna vaccinale e che addirittura abbia utilizzato la cosiddetta “sesta dose”, quella che si recupera da ogni fiala (cinque dosi) con le perdite. Il problema è però che l’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha consigliato a tutti di stoccare un 30% delle dosi, da utilizzare per i richiami da effettuare sui vaccinati 21 giorni dopo la prima somministrazione. Questo perché non è probabile un incremento della capacità produttiva dei vaccini in poche settimane per poter soddisfare le esigenze di tutti. In Italia al momento arrivano circa 470mila vaccini Pfizer-BioNTech a settimana e vengono distribuiti alle regioni che devono farseli bastare anche per i richiami. Chi ha spinto troppo (Campania e Veneto parrebbe dai dati attuali) rischia grossi: di arrivare alla finestra in cui richiami e fase due della campagna vaccinale si sovrappongono con poche dosi. Cosa si sceglie a quel punto? La decisione obbligata è sospendere la campagna vaccinale per fare solo i richiami senza i quali lo sforzo precedente diventa inutile. Un bel collo di bottiglia. Anzi un collo di siringa, ancora più stretto. Sarà per questo che alcune regioni (indovinate quali?) iniziano a rumoreggiare per avere più dosi degli altri?