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I costruttori che sognano Maurizio Lupi sindaco

I costruttori che sognano Maurizio Lupi sindaco

di Francesco Floris

Cosa voteranno quindi i palazzinari nel 2021? Sono freddi anche rispetto al candidato in pectore del centrodestra, Roberto Rasia Dal Polo, uomo di marketing e comunicazione in multinazionali come Pellegrini o Bmw. Chi fa affari con il mattone a Milano ha un sogno: Maurizio Lupi. L’ex ministro delle Infrastrutture è un nome forte, inserito in un sistema di relazioni consolidate, e sono convinti che potrebbe battere Beppe Sala. C’è chi lavora in maniera sotterranea per convincere il centrodestra a fare questa scommessa. I tempi sono stretti, tanto, ma su Lupi qualcuno ancora non demorde. Del resto c’è anche chi si è mosso in proprio: ricordate il sondaggio Swg di dicembre per testare nella pancia dei milanesi Paolo Del Debbio, volto televisivo di Mediaset ma già assessore alle Periferie con Gabriele Albertini? Bene, non se ne è fatto più nulla anche se il nome di Del Debbio, nel bene e nel male, scuote le anime meneghine e fa il boom su social e siti di informazione. Ma il punto è un altro: quel sondaggio non è stato commissionato a Swg da un partito di centrodestra come ci si attenderebbe. Bensì da un costruttore abbastanza noto nell’ambiente e con storici interessi per esempio in zona San Siro e Trenno. Chi è? E perché sondare a proprie spese proprio Paolo Del Debbio? Per ora nessuno vuole svelare le carte. Sullo sfondo ci sono le partite politiche, locali e nazionali, oltre che un sempreverde: le nomine. Da una parte si lotta per destinare al settore costruzioni fondi del Recovery Plan dopo aver già portato a casa la legge regionale lombarda sulla rigenerazione urbana. Ma anche l’Ecobonus al 110% (e con massimali sui singoli lavori considerati altissimi dagli stessi addetti di settore) a livello nazionale che sta dando una spinta non da ridere all’investimento sulla rigenerazione energetica degli edifici. Con le stesse banche a farsi concorrenza, l’una con l’altra, su chi offre lo “sconto” migliore per incassare il credito. Ora ci sono da rinnovare i vertici di alcune associazioni di categoria.

Fra i rumors più chiacchierati gira molto quello che riguarda la giovane Regina De Albertis – erede della storica famiglia che controlla la società Borio Mangiarotti – come nuovo numero uno di Assimpredil. La giovane ingegnera seguirebbe le orme del padre, storico presidente dell’Ance, l’associazione dei costruttori edili. Per ora nulla più che chiacchiere dei bene informati perché nell’ambiente c’è subbuglio e nemmeno si è grado di stabilire una data per le elzioni dei nuovi vertici delle imprese edili. Mentre a Roma da mesi vanno avanti i “colloqui” per Cassa depositi e prestiti – più importante investitore pubblico in campo immobiliare e infrastrutturale – da parte delle società di cacciatori di teste e “head hunting” assoldate da via Goito per testare i nuovi manager del gruppo e dei consigli di amministrazione. Come la Russell Reynolds che chiamata a selezionare un volto da far entrare nella squadra di Cdp Investimenti ha selezionato una milanese: Francesca Maria Silva, ingegnere, esperta di smart cities, rigenerazione urbana, real estate e social housing. In Cdp ora è responsabile investimenti dei Fondi Fia e Fia 2 (Fondi Investimenti per l’Abitare), Francesca Maria Silva dopo una breve parentesi nel mondo delle coop (Uniabita, Quality Living Service), si è fatta le ossa dentro EuroMilano – l’immobiliare un tempo legata a Caprotti di Esselunga e oggi controllata da Intesa che sviluppa il quartiere Cascina Merlata accanto all’area Expo – , nel Parco scientifico tecnologico di Genova. E poi come Presidente di Difesa Servizi, la spa del Ministero per la gestione economica di beni e servizi della Difesa, che gestisce dal punto di vista immobiliare la cruciale – quanto eterna – partita sulle caserme militari abbandonate. Quando? Erano gli anni del tandem Renzi-Gentiloni, con il dicastero che ha competenza sulle forze armate guidato da Roberta Pinotti a cui la Maria Silva è legata, umanamente e personalmente, prima ancora che politicamente.