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Calabria, Toscana, Umbria, Sardegna. Come bruciano le poltrone in sanità

Calabria, Toscana, Umbria, Sardegna. Come bruciano le poltrone in sanità

di Francesco Floris

Pandemia e crisi di governo (o di non governo, al momento). Se a tenere banco è la discussione sui palazzi del potere romana, il primo anno post Covid vede anche una riorganizzazione dei sistemi sanitari di diverse regioni. A cominciare da manager e dirigenti. True Pharma ha ampiamente raccontato i dettagli suii valzer di poltrone in Lombardia, Veneto, Liguria, con il caso più eclatante ovviamente legato alla dipartita di Giulio Gallera dall’assessorato al Welfare di Regione Lombardia e l’arrivo di Letizia Moratti con i “suoi” uomini. Ma i pedoni sulla scacchiera nelle ultime settimane si muovono anche altrove, indipendentemente dai colori politici, con ben 15 regioni oggi a guida centrodestra. Il Lazio fa i conti con l’inchiesta per abuso d’ufficio sul Presidente Nicola Zingaretti, proprio a causa di nomine di alcuni dirigenti delle Asl, mentre la Calabria del Commissario alla Sanità, il prefetto Guido Longo, da una parte osserva le pesanti indagini della magistratura ma dall’altra ha trovato la quadra con il Presidente facente funzioni della Giunta regionale, Nino Spirlì, nominando i nuovi commissari delle aziende sanitarie. I nomi sono quelli di Vincenzo Carlo La Regina (Azienda sanitaria provinciale di Cosenza), Maria Bernardi (Asp Vibo Valentia); Domenico Sperlì (Asp Crotone); Jole Fantozzi (Asp Reggio Calabria); Isabella Mastrobuono (Azienda ospedaliera Cosenza); Giuseppe Giuliano (Policlinico “Mater Domini” Catanzaro) e Francesco Procopio (Azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” Catanzaro). Nulla cambia, invece, per le Aziende sanitarie provinciali di Catanzaro e Reggio Calabria la ci guida rimane in mano ai commissari prefettizi a seguito dello scioglimento per infiltrazioni mafiose. In Umbria le cronache locali titolano: finita l’epoca dei commissari straordinari, ecco i direttori generali. Se nella regione ex rossa ora a guida leghista per settimane si era vociferato di un ritorno dell’assessore leghista Luca Coletto in patria (Veneto, alla prese con la riorganizzazione di vertice dopo le partenze di Domenico Mantoan in Agenas e Giorgio Palù in Aifa), proprio in chiusura dell’anno Perugia ha nominato Massimo De Fino (già commissario straordinario) in qualità di direttore generale della Usl Umbria 2 e individuato Pasquale Chiarelli (anche lui già commissario straordinario) come direttore generale dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni. Scadenza di mandato prevista per il 2023 per entrambi e un contratto da 140mila euro a testa più eventuali premi di produttività. Confermato il direttore generale dell’azienda ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Perugia, Marcello Giannico, mentre a capo della Usl 1 resta Gilberto Gentili. A pochi chilometri dall’Umbria, in Toscana, il governatore Eugenio Giani ha deciso di riconfermare il direttore generale Carlo Tomassini alla guida del dipartimento della Salute della Regione. Il manager è una figura apicale della sanità di Firenze: alla guida del dipartimento con l’ex presidente Enrico Rossi e ha seguito dall’inizio la delicata fase dell’emergenza sanitaria legata al Covid ma di nomi, al suo posto, ne ballavano parecchi prima che imponesse la linea degli assessori alla Salute, Simone Bezzini, e al Sociale, Serena Spinelli che volevano a tutti costi una riconferma di Tomassini.

Fuori dal continente?

Se questo accade sulla terra ferma, si muovono anche le isole. Fuori dal continente – come i dicono i sardi – tra conferme e novità anche la giunta di centrodestra di Christian Solinas ha dovuto prendere delle decisioni dopo aver schivato quasi del tutto i “missili” sulle mancate chiusure dei locali la scorsa estate con una scelta che ha privilegiato l’economia sulla salute. Caglia ha deciso che nuovi commissari degli organismi sanitari della Sardegna, che resteranno in carica fino al giugno 2021, sono Massimo Temussi, confermato commissario straordinario dell’Ares, l’azienda sanitaria regionale. Conferme anche per il commissario dell’azienda ospedaliero universitaria di Sassari, l’Aou, Antonio Lorenzo Spano, e per il collega dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino. ;Mentre le novità riguardano l’Areus, Agenzia regionale per le emergenze urgenze, che su suggerimento della Lega è stata affidata alla veneta Cinzia Bettelini Simonetta, già commissaria straordinaria della Asl di Cosenza. A inizio anno infornata di nomine (e lottizzazioni varie) anche nelle Asl: per la Asl 1 la scelta è ricaduta su Flavio Sensi, già direttore Assl di Sassari, indicato da Fratelli d’Italia. La Asl 2 Gallura va a Francesco Logias, direttore della Nefrologia all’ospedale San Francesco di Nuoro (Riformatori-Forza Italia). Alla Asl 3 di Nuoro è Gesuina Cherchi, responsabile del coordinamento Usca di Nuoro, a salire sulla poltrona più elevata. Per Ugo Stocchino, igienista, dirigente dell’Ats di Lanusei è arrivata la chiamata dalla Asl 4 Ogliastra, in quota Lega. Alla Asl 5 di Oristano ecco Francesco Cossu dirigente di struttura complessa al San Martino di Nuoro, indicato dagli azzurri di Forza Italia. Per la Asl 6 Medio Campidano è stato scelto Alessandro Baccoli, dirigente dell’ospedale di Ghilarza (anch’egli Fi). Asl 7 Sulcis: Gianfranco Casu, ex commissario Laore (in quota Udc). Alla Asl 8 di Cagliari è stato nominato commissario Bruno Simola, ex dirigente amministrativo del Brotzu e già manager Ats (Udc).