Home Future I fighetti milanesi non fanno manco più lo zaino ai figli

I fighetti milanesi non fanno manco più lo zaino ai figli

I fighetti milanesi non fanno manco più lo zaino ai figli

Il Natale 2020 sarà senza dubbio particolare, soprattutto per le famiglie. C’è però chi si industria per renderlo diverso, pensando ad accessori utili per genitori che servano a prendersi cura dei propri figli. Dal cuore di Brera nasce il progetto di Solferini Milano, un nuovo brand di borse personalizzate per bambini e neonati, già riempite per l’occasione, da quella “ninna nanna” a “la mia pappa”. Ogni oggetto che compone i kit è rimovibile, trasportabile e lavabile e, quando il figlio cresce, i genitori possono aggiungere nuovi accessori, dai biberon alle salviette profumate.  

La start-up è tutta al femminile: a fondarla la stilista Maria Pilar Bouzas Artero, la responsabile di produzione Jasmine Madeleine Ghookassi, e l’architetto e visual merchandiser Ilaria Nutini. Spagna, Svezia e Italia ma con Milano come denominatore comune, luogo in cui, circa due anni fa, hanno avuto l’idea, una volta diventate mamme. Tutti i prodotti sono pensati e disegnati da lavoratrici locali di piccole aziende del territorio lombardo, specializzate in pelletteria e abbigliamento. Quando si prepara un bambino, a casa o per uscire, sono mille le cose a cui pensare: l’innovazione è diretta a neogenitori attenti alla qualità e all’estetica che abbiano la necessità di organizzare in maniera veloce ed efficiente le proprie giornate e il proprio tempo libero. Una ricetta che unisce empowerment e sostenibilità. “I nostri prodotti”, spiega Ilaria, “nascono con l’idea di essere riutilizzati più e più volte e si distinguono per la cura nei dettagli e nei materiali. Abbiamo sviluppato il progetto a distanza, tra nazioni diverse e nel mezzo di una pandemia, supportandoci e mettendo insieme le nostre competenze. Come tante donne ci destreggiamo nella vita di tutti i giorni, aiutate da compagni e mariti collaborativi che ci hanno sostenuto lungo tutto il percorso. Siamo mamme multitasking.”