Home Economy La mazzata del Covid sulle pensioni (anche di domani)

La mazzata del Covid sulle pensioni (anche di domani)

La mazzata del Covid sulle pensioni (anche di domani)

Per avere un’idea dell’impatto che il Covid-19 ha avuto nel mondo delle pensioni basta un dato: secondo i calcoli dell’ISTAT, nel corso del 2020, le pensioni che sono state “cancellate per avvenuto decesso” sono state 862.838, il 16,1% in più di quelle del 2019 (che erano state 741.141). Sono dati parziali, quelli definitivi li avremo solo a marzo, ma bastano a spiegare l’impatto che ha avuto la pandemia nel sistema pensionistico italiano. E, soprattutto, gli effetti che avrà nel futuro.

L’allarma dell’OCSE

Il campanello d’allarme lo aveva suonato a fine dicembre scorso l’OCSE nel suo outlook annuale sulle pensioni, sottolineando come la sospensione (che in molti casi è stata un’interruzione) delle attività lavorative avesse causato un inevitabile calo dei contribuiti versati, che continua ancora oggi. Risultato: pesanti effetti a breve termine ma dubbi e incertezza anche nel medio-lungo.

Chi va in pensione con il calcolo contributivo, infatti, dovrà fare la media di ogni suo versamento e tenere inevitabilmente conto del calo di questi mesi (o anni), che causerà tagli alla sua pensione futura. Ma è tutto il sistema a soffrire, specie in un Paese come il nostro, dotato di un sistema pubblico previdenziale a ripartizione (quello in cui “i contributi versati ogni anno dai lavoratori attivi sono utilizzati per pagare le pensioni dei lavoratori a riposo”, ovvero i pensionati e quindi più esposto all’andamento dell’economia e del Prodotto interno lordo.

Una simulazione

A proposito di Pil: la sua importanza nel calcolo delle pensioni è immensa, visto che secondo la riforma Dini del 1995 i “montanti contributivi” devono essere rivalutati ogni anno sulla base del Pil del quinquennio precedente. E il Pil, a causa della pandemia, è sprofondato, dando ben pochi segnali di una ripresa repentina e creando onde d’urto che verranno percepite negli anni a seguire.

Il Corriere della Sera ha simulato gli effetti pratici di questo scenario, scoprendo che, per i lavoratori dipendenti, “a seconda dei casi, il taglio della pensione sarà fra il 2% e il 7%”, per un calo mensile che andrà dai 26 ai 99 euro. E per gli autonomi con un fondo pensione invece? “Si va dagli 8 euro al mese di un trentenne che investe in una linea a rischio medio-alto fino ai 188 euro di un dipendente sessantenne in una a basso rischio.”