Home L'editoriale di Fabio Massa - Cruditè Dungeons and Draghi, per Letta palla lunga e pedalare

Dungeons and Draghi, per Letta palla lunga e pedalare

Dungeons and Draghi, per Letta palla lunga e pedalare

Strategia Trapattoni per il centrosinistra

Certo che l’ha pensata proprio bene Enrico Letta. Invece di proporre nomi da bruciare, gioca di rimessa. Il centrodestra propone, e il centrosinistra dispone. Sta a vedere che alla fine vince lui, con la strategia “Trapattoni”. Palla lunga e pedalare.

Il gioco dei no

Matteo Salvini invece gioca al gioco dei no. Ogni volta propone uno o più nomi, e si fa dire di no. Alla fine – questo è il pensiero del gran capo leghista – non potranno mica negare tutto quando davvero arriverà il nome giusto. Per adesso, nell’ordine, ha bruciato: Silvio Berlusconi, la triade Letizia Moratti – Marcello Pera – Carlo Nordio, la presidente del Senato Elisabetta Casellati. Più di un nome al giorno. Gioco pericoloso.

Il risiko dei collegi

Ma lo sapete perché Matteo Salvini vuole a tutti i costi tornare al Viminale? In effetti in Transatlantico tutti dicono che se ci fosse Mario Draghi il leghista Salvini smetterebbe di buttare nomi, e pure il Pd direbbe sì. Il punto è che la legislatura non deve cadere a nessun costo, perché i parlamentari a casa non ci vogliono andare. Anche perché non sanno se tornerebbero il prossimo giro, considerato il taglio dei parlamentari. Ecco, appunto. Dopo il taglio, bisognerebbe rifare i collegi. Una attività che sta proprio al ministero dell’Interno. Per una volta, Salvini si occuperebbe di sicurezza ma anche di qualcosa di più: di fatto della mappa dei collegi che sono essenziali per garantire la rielezione a questo e a quello. Ma il Pd questo lo sa…

Dungeons and Draghi

Sapete chi sono i peggiori nemici di Draghi? I suoi ministri. E in particolare l’ottimo Dario Franceschini, che non perde occasione di dire che deve rimanere a Palazzo Chigi. Ma pure quelli di Forza Italia non scherzano. Sanno che in caso di sua ascesa al Colle dovrà essere fatto un rimpasto. E si sa, quando c’è di mezzo un rimpasto qualcuno la poltrona la perde. Ovviamente la rischierebbero prima di tutto i più deboli: pentastellati e forzisti.

Il Cavaliere in Ospedale

Se l’è vista brutta, l’altro giorno, Silvio Berlusconi. I cronisti appostati fuori dal San Raffaele lo raccontano urbi et orbi. Il punto non è però la malattia di oggi, ma quello che succederà appena finita la partita del Colle. Chi deciderà, con il Cavaliere così, le prossime liste elettorali? Chi riuscirà a rifarsi mettere in lista? E che cosa faranno gli antileghisti Gelmini e Brunetta, opposti a Licia Ronzulli che oggi è la donna più vicine al capo calante? Le previsioni sono fosche: ormai è l’ultimo giro di boa per Forza Italia. Si salvi chi può: si ma dove si va?